Andrea Iannone sospeso per doping: la sentenza definitiva

Luana Novembre 10, 2020

Andrea Iannone sospeso per doping: la sentenza definitiva

Dopo mesi di attesa adesso la notizia è ufficiale: Andrea Iannone sanzionato con 4 anni di squalifica per doping. Lo ha deciso il TAS, che ha accettato il ricorso della Wada, l’organismo mondiale antidoping, respingendo quindi il ricorso del pilota contro la sospensione ricevuta dalla Corte Disciplinare Internazionale della Federazione Internazionale Motociclistica, come ha riportato La Gazzetta dello Sport:

Il Tas di Losanna ha condannato Andrea Iannone a 4 anni di squalifica per doping, respingendo il ricorso del pilota dell’Aprilia MotoGP contro la sospensione ricevuta dalla CDI (Corte Disciplinare Internazionale) della FIM (Federazione Internazionale Motociclistica). Il pilota di Vasto era stato fermato il 17 dicembre 2019 perché trovato positivo (drostanolone) a un controllo antidoping il 3 novembre, in occasione del GP di Malesia. Il 17 aprile, in primo grado, al pilota dell’Aprilia erano stati inflitti 18 mesi di stop (sino al 16 giugno 2021).

Iannone era risultato positivo a novembre dello scorso anno a seguito del quale era stato immediatamente sospeso e poi squalificato fino a giugno 2021 – quindi per 18 mesi – nonostante fosse stato provato dalla difesa che ad alterare le analisi del pilota era stata una contaminazione alimentare che aveva fatto sì che venissero rilevate delle tracce di drostanolone nel sangue:

La difesa del pilota ha sempre cavalcato la tesi della contaminazione alimentare – riconosciuta anche nella sentenza di condanna della CDI -, legata all’assunzione involontaria di carni ‘trattate’ nelle 5 settimane trascorse in Asia dal pilota, fra ottobre e novembre 2019, per le gare di quel periodo. Iannone, su cui gravava l’onere della prova perché per il codice Wada il pilota è responsabile delle sostanze trovate nel suo organismo e deve dimostrare, sia l’accidentalità della contaminazione, sia che non potesse sospettarla pur usando la massima cautela, a sua difesa aveva anche prodotto il test del capello, eseguito il 9 gennaio presso il Centro Antidoping Bertinaria di Torino. Questo esame fornisce a ritroso una sorta di tracciato storico della persona e nel caso di Iannone risulta pulito da settembre 2019 in poi. Elemento, fortemente sventolato dalla difesa, che appariva incompatibile con la sottoposizione a un ciclo di anabolizzanti, che per sua natura è normalmente lungo e non occasionale, e invece compatibile con un’assunzione involontaria da cibo trattato.

Iannone, con grande rammarico a questo punto resterà lontano dalle competizioni fino al 31 dicembre 2023, in quanto la Corte arbitrale non gli ha creduto e anzi, ha aumentato la condanna che era stata emessa in primo grado:

Pur riconoscendo che la presenza del drostanolone nell’organismo potrebbe essere stata causata dal consumo di carne contaminata, la Corte del Tas ha stabilito che Andrea Iannone non ha fornito alcuna prova convincente a riguardo. Secondo il Tas, la difesa del pilota non è riuscita a stabilire né il tipo preciso di carne consumata, né l’origine di detta carne.

E voi cosa ne pensate di quello che è successo?

AGGIORNAMENTO – Dopo la sentenza è arrivata anche la reazione di Andrea che ha ammesso di soffrire molto per la decisione presa dal TAS, nonostante non abbia alcuna intenzione di mollare:

Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni…perché di certo non mi arrendo. Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell’onestà intellettuale e nell’affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell’innocenza e soprattutto…la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi ma non l’uomo.

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