Televisione
Pierdavide Carone a Verissimo svela in quale preciso momento (legato alla morte di un famoso cantante) si è “inceppata” la sua carriera
Lo storico ex volto di Amici, recente vincitore di Ora o mai più, ha parlato anche di Maria De Filippi
Renata 08/03/2025

Pierdavide Carone, reduce dalla vittoria a Ora o mai più, è stato ospite di Silvia Toffanin a Verissimo.
Il cantante, divenuto noto per aver partecipato nel 2010 alla nona edizione di Amici di Maria De Filippi, ha spiegato come sta vivendo questo nuovo capitolo della sua carriera:
E’ un bel momento, sto affrontando il presente di corsa perché io avevo fatto scelte di vita artistica più raccolte, di nicchia, un po’ più lente. Poi è arrivato Ora o mai più e il mondo ha accelerato all’improvviso. Mi mancava la percezione così ampia della gente. Oggi viviamo in un mondo molto veloce e a volte di apparenze, quindi sembra che se non fai una determinata cosa, come la musica, in un contesto ampio, è come se non la faccia affatto. Mi fa piacere che adesso più gente sa che faccio questo.
Il cantante ha poi ricordato il suo percorso ad Amici:
Ad Amici ero timido, ogni volta che arrivava Maria a dirmi qualcosa mi diceva di sciogliermi. Ci ho messo due anni per farlo ma alla fine l’ho abbracciata. Ho un bel ricordo, mi ha fatto crescere e mi ha dato la possibilità di far ascoltare la mia musica oltre il mio piccolo paese. Chi viene da realtà periferiche ha meno possibilità di emergere e Maria accorcia le distanze, questa è una cosa molto bella.
Dopo aver preso visione del videomessaggio ricevuto dalla sua coach ad Amici, la cantautrice Grazia Di Michele, Pierdavide ha ricordato Lucio Dalla, al quale è stato legato in un sodalizio artistico per diversi anni, fino alla sua morte.
Lucio Dalla mi ha insegnato tante cose su di me, mi ha insegnato a scoprirmi meglio come uomo e artista, cose che non sapevo di avere…Me le ha tirate fuori. A volte era anche “aggressivo” ma lo faceva per tirarmi fuori qualcosa…E quel qualcosa poi lo hanno visto in tanti. Mi ha diretto a Sanremo e dodici giorno dopo il Festival se n’è andato, forse è lì che la mia carriera si è inceppata. All’inizio fu una scelta mia, mi chiamavano solamente per parlare del dolore legato alla morte di Lucio e mi sembrava quasi sgradevole nei confronti suoi ma anche nei miei confronti mettere su pubblica piazza quello che provavo dentro e il fatto che lui non ci fosse più. Però ho talmente tanto aspettato che dopo mi hanno chiamato molto meno, si era esaurito il lutto. Non so se ho fatto bene o fatto male ma ho fatto quello che mi sentivo.
E ancora, Pierdavide ha raccontato:
Ti dicono talmente tante volte che “il treno passa una volta sola” che allora penso “allora ho perso il treno perché ho fatto un pianto per i fatti miei”. Invece adesso sto scoprendo che questa cosa del treno è una cavolata. In quegli anni ho ampliato le mie possibilità lavorative all’interno della musica. Ho continuato a fare concerti, in dimensioni più piccole, ed ho iniziato ad insegnare musica. Fortunatamente venivo da un percorso accademico, il liceo musicale e il conservatorio, quindi ho una conoscenza didattica della musica.
Ho scoperto che tramandare a qualcuno di più giovane quello che so e dargli delle consapevolezza che magari non ha è una cosa molto bella. Nonostante adesso faccia veramente fatica perché sono molto impegnato, vorrei non abbandonare quell’aspetto che ho scoperto per cause di forza maggiore all’inizio, per vivere…Ho scoperto che è una cosa bella al di là dell’aspetto prettamente di guadagno.
Poi, Pierdavide Carone ha parlato del tumore maligno che ha dovuto affrontare e delle conseguenze che ne sono susseguite:
Me ne sono accorto perché sono un po’ ipocondriaco, ogni minima cosa che vedo di diverso nel mio corpo dico “oddio, che succede”. E menomale, perché sono andato subito dai medici che hanno scoperto un tumore ma in uno stadio tale per cui, nonostante fosse maligno, avevo la possibilità di curarlo chirurgicamente, quindi le aspettative di vita erano molto alte. Non ho mai corso rischi oltremodo proprio perché me ne sono accorto subito. Mentre andavo in sala operatoria sorridevo a mia madre, avevo una serenità interiore che cercavo di trasmettere a lei.
A causa delle chemio, se vorrò dovrò trovare metodi alternativi per diventare genitore. In qualche modo le cose sono connesse. Sapere che non posso biologicamente diventare papà è stato un colpo doloroso, forse più della malattia, perché è una cosa che non risolvi a differenza della malattia…Oggi lo racconto con più felicità, in quel periodo infatti non lo dissi neanche pubblicamente.
Infine, l’ex allievo di Amici ha ricordato il papà scomparso ed ha parlato del suo rapporto con la madre, Carmen:
Subito dopo si è ammalato papà, ha vissuto la malattia in silenzio e io ho cercato di rispettare il suo silenzio. Mi ha fatto male, perché nel suo ultimo anno di vita avrei volito parlargli di più. Non so cosa pensava, era diventato una cripta e io non me la sono sentita di scardinare. Ho fatto quello che mi sentivo, mi manca un sacco parlarci. E’ stato un bravo papà, è difficile fare il padre di uno che vuole fare musica a tutti i costi. Vivevamo da soli, mamma se n’era andata e anche mia sorella, lui faceva il ferroviere ma mi portava sempre in giro ai concerti. Credo che molto di quello che sono riuscito a fare è merito suo e gliene sono eternamente grato.
Mamma sta bene, è molto forte. Somatizza tutte le mie ansie. Lei, che ha un ruolo più nascosto perché abbiamo vissuto più a distanza, è molto ansiosa, quindi somatizza tutte le mie ansie e io sono più sereno.
“Questa volta vorrei essere un pochettino più bravo a non perdere questo treno“, ha concluso Carone.
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