Televisione
Sanremo 2025, Luca Jurman svela quali Big promuove e chi boccia
L’ex professore di Amici ha detto la sua ai microfoni di FanPage
Renata 14/02/2025

Luca Jurman, vocal coach ed ex professore di Amici di Maria De Filippi (in cattedra dal 2007 al 2011), si è espresso sui cantanti in gara al Festival di Sanremo.
Dopo ascoltato i 29 Big protagonisti della settantacinquesima edizione della kermesse musicale Jurman, intervistato da Fanpage.it, ha dato il suo giudizio tecnico sui brani e sulle performance degli artisti. “Preferisco aspettare venerdì per parlare del podio, ma per il momento la vittoria sarebbe solo una concessione al “meno peggio” e non di sicuro legata all’originalità del brano, che non c’era”, ha esordito il produttore musicale. Ha quindi fatto i nomi di coloro che posizionerebbe agli ultimi posti della classifica:
Preciso che nel mio modo di giudicare l’arte della musica è fondamentale anche la comunicazione emozionale. Penso che debbano rimanere alla fine di una classifica plausibile brani ed esibizioni come quelle di Shablo (con Guè, Joshua e Tormento, ndr), Bresh, Rocco Hunt, Rkomi, Irama e Achille Lauro (…) Aspetto con ansia il giorno in cui smetterà di fare Achille Lauro e cercherà anche lui di dimostrare la vera arte che tanto decanta (…) Ma mi ha deluso ancora di più vedere un personaggio come Tony Effe sprecare un’occasione del genere dove avrebbe potuto – a sua detta e a detta di molti – riscattarsi. Definirlo il nuovo Califano, come qualcuno ha tentato di fare, rasenta la blasfemia artistica.
E ancora, su Tony Effe, ha dichiarato:
Come da sue stesse dichiarazioni, Tony Effe ha cominciato a usare la musica per scopi economici e di successo personale, ma l’arte non deve essere questo. Anche quella di Capodanno è stata una grande operazione di marketing. A Sanremo ha ampiamente dimostrato di non essere all’altezza di fare grande arte, né tantomeno di provare a imitarla. Ovviamente non basta studiare canto per un mese e mezzo o due, in alcuni casi non basta una vita. Perché artisti si nasce e non lo si diventa.
Su Giorgia, in gara a Sanremo 2025 con La cura per me, Jurman ha detto:
Finalmente Giorgia sta tornando vocalmente! Ha dimostrato che con impegno ci si può rimettere in forma dal punto di vista vocale. Purtroppo il brano lascia molto a desiderare. Oltretutto andrebbero tirate le orecchie agli autori che si mettono insieme per poter copiare idee di brani che hanno fatto la storia, come La sera dei miracoli di Lucio Dalla.
Invece su Elodie, che ha presentato l’inedito Dimenticarsi alle 7, l’ex coach di Amici ha tuonato:
Il brano e il testo sono un’altra occasione sprecata, ma finché la casta degli autori – che non fa solo parte di Sanremo – continuerà a scrivere futili melodiette da TikTok, nemmeno cantanti come Elodie possono brillare di luce propria. Quindi non credo che salirà sul podio.
Jurman ha poi detto la sua sul brano di Simone Cristicchi, Quando sarai piccola:
Cristicchi mi ha leggermente deluso. Amo molto la capacità descrittiva dei sentimenti e delle emozioni che Simone traduce spesso in musica. Ma in questo caso c’è stato un problema iniziale: i media hanno creato un’aspettativa troppo alta rispetto a ciò che poi abbiamo visto sul palco. Sarà stata l’emozione o l’ansia da prestazione, ma anche il suo modo di cantarla – se non verso il finale – è stato abbastanza insufficiente. Cristicchi rimane comunque un segno d’arte in questo Paese.
E ancora, su Fedez (in gara con Battito), il produttore – che già in passato aveva criticato il Festival di Carlo Conti – ha dichiarato:
Partiamo dal presupposto che per me Fedez non è mai stato da prendere in considerazione a livello artistico, tanto meno canoro. Ma questa volta ha avuto, se non altro, la capacità di tenermi incollato alla TV ad ascoltare le parole di un testo e la comunicazione di un sentimento che – se avesse tenuto da parte il dissing – sarebbe stato un ottimo riscatto per lui. Quando si toccano certi argomenti, con forza e chiarezza, il “troppo personale”, specialmente relativo alla propria sfera affettiva, andrebbe tenuto in disparte. Ma almeno supera nettamente la sufficienza.
Su Marcella Bella e Massimo Ranieri, invece, ha detto:
Da Massimo Ranieri, che è e rimane un’icona dell’interpretazione artistica del nostro Paese, mi aspettavo un brano in grado di lasciare il segno. La sua performance, però, è stata ineccepibile, ha dato uno schiaffo a tanti altri. Quanto a Marcella Bella, mi chiedo perché dopo tanto tempo andare a Sanremo con un branettino del genere. Lei non ha bisogno di brani di livello mediocre creati dalla casta degli autori che ho citato prima. Ha buttato via un’occasione d’oro.
“Mi dispiace che Serena Brancale, che è anche un’amica, si sia presentata con un brano probabilmente costruito per entrare anche lei nel mondo di TikTok“, ha ammesso Jurman che, infine, ha fatto i nomi dei Big che lo hanno incuriosito:
Mi hanno incuriosito Willie Peyote e Lucio Corsi.