Fedez parla dei momenti bui che ha attraversato: “Era più facile pensare di morire che svegliarsi il giorno dopo e vivere”

Il rapper ha incontrato alcuni studenti di Torino per parlare di salute mentale a pochi giorni dalla rottura con Chiara Ferragni

Renata Febbraio 27, 2024

Fedez parla dei momenti bui che ha attraversato: “Era più facile pensare di morire che svegliarsi il giorno dopo e vivere”

Fedez, a pochi giorni dalla fine del matrimonio con Chiara Ferragni, ha parlato di salute mentale al Circolo dei lettori di Torino.

Questa mattina il rapper milanese, al centro di una battaglia legale con Luis Sal sulla spartizione delle quote legate al podcast Muschio Selvaggio, si è recato a Torino dove è stato accolto da una folla di studenti. Fedez, reduce dal clamore mediatico legato prima allo scandalo Balocco e poi alla separazione dalla moglie e madre dei suoi figli Leone e Vittoria, si è congedato subito dopo il suo arrivo. Nei pochi minuti di permanenza nella sala, ha parlato a giovani e giornalisti in un incontro al Circolo dei Lettori promosso dall’associazione Acmos e dalla Fondazione Circolo dei lettori.

Una comunità che cura“, questo il titolo della rassegna organizzata per parlare di salute mentale, tema su cui Fedez si è espresso diverse volte in tv (come a Domenica In). Com’è noto, il rapper ha sofferto di problemi legati alla salute mentale dopo aver combattuto contro un gravissimo tumore al pancreas. Motivo per cui ha deciso di creare una Fondazione con l’obiettivo di accendere i riflettori sull’equilibrio psicofisico delle persone, cercando così di superare lo stigma dell’uso di psicofarmaci, quando necessario.

Intervistato da un’inviata del Corriere, Fedez ha spiegato:

Io stesso mi vergognavo di parlare di psicofarmaci. Poi, quando ho rischiato di morire, mi sono detto: “che “caz*o me ne frega, se posso aiutare qualcuno lo faccio“. Era più facile pensare di morire che di svegliarsi il giorno seguente e vivere. Ho dovuto fare i conti con la morte. E, nonostante in questo Paese possa dirmi privilegiato, sono arrivato a prendere sette psicofarmaci tutti insieme e a soffrire di balbuzie.

Non credo di aver ancora metabolizzato la cosa, ci vogliono anni per arrivare ad una metabolizzazione completa, è complesso. Nell’immediato, ricordo di aver fatto solo pensiero. La cosa che mi metteva più ansia, ma mi dava anche la spinta per mantenere un minimo di dignità e compostezza, è stato pensare che i miei figli non si sarebbero più ricordati di me se fossi morto. Erano troppo piccoli. Questa era la cosa che più mi faceva paura ma era anche il motore per dirmi “non morire adesso”.

E ancora, rivolgendosi ai giovani, dichiarato:

I ragazzi sono lasciati troppo spesso soli e senza alternative, tant’è che la maggior parte delle morti giovanili avviene per suicid*o. Eppure, nessuno ne parla. La pandemia ha reso ancora più fragili il futuro di tante ragazze e ragazzi. Già gravati dalla crisi climatica, dalla mancanza di lavoro e da una riduzione di prospettive.

Fedez, nel corso dell’incontro, ha sempre e solo parlato di salute mentale, rispondendo alle domande preparate dagli studenti. Alcuni giovani, però, hanno dichiarato di non aver gradito la mancanza di contraddittorio sulla vita privata dell’artista. Una studentessa, infatti, ha precisato: “Fedez è un mito ed è stato un incontro molto bello. Se non sei disposto a parlare della tua vita privata, però, dovresti evitare di usarla per diventare famoso sui social“.

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