‘Gf Vip 4’, dopo che Clizia Incorvaia ha definito ‘Buscetta’ Andrea Denver arriva la (tremenda) difesa di sua sorella Micol (Video)

Franci Febbraio 23, 2020

Che a volte nella vita quotidiana non sia dia troppo peso alle parole che diciamo, è cosa assolutamente vera, ma questo non sminuisce la gravità di certe affermazioni, specie se si è un personaggio pubblico, se a guardarti sono milioni di telespettatori e se ogni tua frase potrebbe essere presa da esempio da chi guarda. E’ in questo grave errore che nelle ultime ore è inciampata Clizia Incorvaia, attuale concorrente del Grande Fratello Vip 4, che nell’esternare la delusione per la nomination dell’amico Andrea Denver, lo ha additato come “pentito” e “Buscetta. Indignazione e costernazione hanno immediatamente acceso il web dopo quelle affermazioni e anche gli stessi autori del reality di Canale 5, non rendendosi conto di avere il microfono acceso, hanno negativamente commentato la vicenda, rimarcando soprattutto l’ignoranza insita nelle parole di Clizia.

A difenderla, così, è intervenuta la sorella Micol, che ha tentato di giustificare la gieffina (a inizio articolo trovate il video con le sue parole):

Credo sia doveroso da parte mia difendere mia sorella da tutte le cattiverie irripetibili e da tutte le accuse infondate che sono state mosse nei suoi riguardi nelle ultime 12 ore. Trovo che sia allucinante che un modo di dire di utilizzo comune nell’italiano corrente, quindi a livello internazionale, sia stato letto da parte sua come un inneggiare alla mafia. Ma sul serio? Gente che parla di prendere provvedimenti seri, gente che parla di squalifiche. Ragazzi, ma ripigliatevi. Lei sicuramente ha avuto una reazione spropositata e questo nessuno lo mette in dubbio, io sono d’accordo con voi. Ma prima di puntare il dito, possiamo anche realizzare un attimo la situazione che loro stanno vivendo? La situazione di cattività forzata in cui sono costretti a vivere? A stretto contatto con la loro anima più profonda, con i loro sentimenti, con emozioni, frustrazioni, rabbie represse…

L’effetto sortito da Micol, però, non è stato esattamente quello sperato e, anzi, ai “danni” già scatenati da Clizia, ne ha aggiunti di ulteriori, tanto che poi è dovuta nuovamente intervenire per specificare meglio alcune sue affermazioni:

Io trovo che “mettere in croce” una ragazza, estrapolando da una frase un significato che questa non vuole in alcun modo sottintendere sia di una cattiveria disumana. Nel caso in questione, la frase “Sei un Buscetta” è stata usata – sbagliando – come un equivalente della frase “Sei un traditore“. Mi rendo certamente conto che non sia stato il modo più corretto e cortese di dirlo, ma è assolutamente fuori discussione che si tratti di un inno alla mafia.

La ragazza ha anche precisato il senso del suo “cattività forzata”:

Mi riferivo ovviamente a una convivenza con gente con cui magari non si sceglierebbe di convivere nella vita reale. Per così tanto tempo e in più senza la possibilità di avere contatti con l’esterno. […] Credo che sia una situazione che metterebbe a dura prova chiunque. Ma fa anche parte del gioco, di cui lei ha scelto consapevolmente di far parte.

E voi che ne pensate di tutto ciò?

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