Simone Al Ani, vincitore di ‘Italia’s got talent’: “Vi sembravo tranquillo? Avevo la tachicardia: ho bevuto 22 caffè in tre giorni!”

Edicola Maggio 23, 2015

Simone Al Ani, vincitore di ‘Italia’s got talent’: “Vi sembravo tranquillo? Avevo la tachicardia: ho bevuto 22 caffè in tre giorni!”

Il programma Italia’s got talent era stato lanciato in Italia da Mediaset, con Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi in giuria. Poi, però, il format è stato acquistato da Sky, dove è andato in onda fino a poco fa, mentre i tre ex giurati sono tornati con Tu si que vales. Nuovi giudici del programma sono stati Luciana Littizzetto, Claudio Bisio, Nina Zilli e Frank Matano. E la prima edizione targata Sky è stata vinta da Simone Al Ani, prestigiatore 27enne di Sirmione del Garda. “Ho cercato di non avere aspettative e pensavo solo al mio numero. Certo, se non fossi arrivato tra i primi tre, la cosa mi avrebbe urtato, ma dovevo mantenermi concentrato per eseguire al meglio il mio numero. Quindi, quando mi hanno proclamato vincitore, sono caduto dalle nuvole! Se mi avessero tirato un pizzicotto subito dopo, non avrei sentito nulla; solo adesso sto realizzando ciò che è accaduto veramente. Dietro le quinte osservavo le performance degli altri e alla fine di ogni numero scattava l’applauso: Eravamo un team unito, c’era grande affiatamento. Scherzavamo, ridevamo, non si percepiva rivalità. Il mio numero è stato montato in tre giorni: il primo giorno di prove, gli autori volevano piangere, perché il mio numero non era soddisfacente! Negli altri due, piano piano mi hanno aiutato a sistemarlo. A Patrizia Besantini, del Centro Arti Mimiche e Gestuali di Torino, devo il 50% della vittoria: lei ha curato la regia dello spettacolo, che pian piano è  migliorato, anche se non sono stato del tutto soddisfatto…Così come l’ho portato in scena, il mio numero era da 4: nelle prove ero più sciolto, sul palco ho fatto una cifra di errori! Ringrazio tanto il pubblico, perché è vero che mi sono impegnato e lui l’ha capito e apprezzato“. Quando gli si dice che sembrava tranquillissimo, Simone risponde: “Non è assolutamente così! Avevo la tachicardia, anche perché in tre giorni ho bevuto 22 caffè! Nascondevo la tensione e cercavo di sparire come persona per fare emergere solo le mie mani e le sfere. Pensavo che avrebbero vinto Cisky e Toni Bonji: quest’ultimo è bravissimo e lo avrebbe meritato. Potrebbe andare a Zelig o Colorado perché secondo me è ai livelli di Claudio Bisio, un artista completo dalla A alla Z“. E, a proposito di Bisio, quando gli si chiede un aggettivo per ogni protagonista del programma, lui risponde: “Claudio è frizzante, Nina empatica, Frank tenero e coraggioso insieme, Luciana peperina. La conduttrice Vanessa Incontrada è calorosa. Ma in generale posso dire una cosa di tutti: sono persone umili, non si comportano da ‘dei’, ma da esseri umani, spigliati e a volte fragili. I migliori di qualsiasi altra edizione del talent, a mio parere”. Infine, racconta un aneddoto della sua vita e degli 8 anni trascorsi mantenendosi della sua arte: “Passavo in strada 14 ore al giorno e la cosa che ricordo con più piacere è il fatto di non aver mai avuto, fino alla fine della giornata, un posto dove dormire…Per poi cavarmela sempre al limite: tante volte ho dormito da persone conosciute durante i miei spettacoli, che restavano colpite da me e mi ospitavano con piacere e senza chiedermi nulla“.

Fonte: Vero tv

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