Grande Fratello: l’opinione di Chia sulla trentottesima puntata

Chia Febbraio 22, 2024

Grande Fratello: l’opinione di Chia sulla trentottesima puntata

Devo solo pazientare un paio di settimane ancora, poi finalmente arriveranno in tv due tra i miei programmi preferiti in assoluto. Dal 7 marzo, infatti, riparte Pechino Express e qualche giorno prima, il 4 marzo, debutterà Italia Shore. E perché mi piacciano così tanto è presto detto.

Gli Shore (tutti, dall’iconico Jersey al Geordie) sono quanto di più trash esista al mondo, e il bello è che sono FIERI di esserlo. Non si nascondono dietro un dito, non fingono buoni sentimenti stile “ma non ci sono cattiverie tra noi veterani!” (cit. la cuoca brucialasagne) per accalappiare il generalista. In una tv piena di cafonazzi ripuliti, a loro di ripulirsi non gliene sbatte proprio nulla. Sono sboccati, incontenibili, sopra le righe, eccessivi in tutto, letteralmente too much sempre e comunque. E li si ama proprio per questo.

E Pechino Express, beh… Perché io lo trovi INDISCUTIBILMENTE il miglior programma della televisione italiana non servirebbe manco spiegarlo, basta vederlo. C’è il gioco e c’è la gara, certo, come in tutti i reality. Ma il siparietto peggiore a cui potremo mai assistere tra i viaggiatori sarà al massimo un malus immeritato, o uno ‘sgambetto’ (spesso metaforico, qualche volta anche reale… vero #ItaliaBrasile?) nella tappa. Niente tutti contro uno, nessun branco a percul*re chi non si plasma alle sue regole, mai mezzo doppiopesismo random.

A Pechino la possibilità di andare avanti nel gioco se la guadagnano SOLO con le proprie forze, e al massimo con un pizzico di fortuna che non guasta mai. Mica grazie a qualche magheggio degli autori o a qualche votazione furbetta. E le emozioni non vengono preconfezionate in una clip col sottofondo strappalacrime o buttate lì in una sorpresa che tanto sorpresa manco è (vero Greta?). A Pechino le emozioni che regalano quei luoghi incontaminati, quelle persone che non hanno nulla ma il sorriso sempre, quell’empatia verso persone che nemmeno si conoscono ma con cui si finisce a dividere il pane come fossero amici ventennali sono così vere da bucare lo schermo e stracciarti il cuore in mille pezzettini.

A Pechino non sentiremo mai Costantino della Gherardesca chiedere ai concorrenti, pur di fare share marciando sui loro dolori, se “tua madre era depressa, vero?” o “tuo padre era un alcolizzato, giusto? Raccontaci quanto hai sofferto!“. A parlare sono le immagini, i gesti, quei primi piani sugli sguardi delle persone capaci di toccarti più di tanta inutile retorica o del facile populismo.

Grande Fratello: l’opinione di Chia sulla trentottesima puntata

Tutta questa premessa per sottolineare come il Grande Fratello negli ultimi anni abbia finito mestamente col perdere entrambe le connotazioni, sia quella più leggera che quella capace di far riflettere, senza riuscire più ad essere né l’una né l’altra cosa. Il Grande Fratello ormai non è divertente, non è emozionante, men che meno è educativo. E’ solo un discutibile mappazzone a basso costo con cui riempire il palinsesto senza sbattersi troppo.

Di bei momenti (che non siano quelli di facciata che poi cozzano coi fatti) non è rimasta nemmeno l’ombra. E pure il trash hanno ben pensato (…) di rinnegarlo, finendo per perdere per strada solo la sua parte più frivola però. Che il trash becero, quello di pessimo gusto che non fa ridere ma al massimo fa vergognare, è ancora lì ben presente. E i siparietti grotteschi di Rosy Chin lo dimostrano, ecco.

Pur di difenderli, ieri sera Alfonso Signorini è arrivato a paragonare quell’evitabile percul*ta di Simona Tagli alle imitazioni di Zorzi. Cioè, capite come stanno messi? Qua si confonde la mer*a con la cioccolata, proprio.

Perché per quanto io non fossi una sua fan c’è da dire che, innanzitutto, Tommaso certi show non li ha buttati lì durante una nomination random, giusto perché “la gente mi deve ricordare per matta, perché io fuori sono matta!“. Lui sapeva intrattenere il pubblico e lo ha fatto ininterrottamente per CINQUE MESI.

Senza contare che per fare delle parodie davvero divertenti ci vogliono ironia e intelligenza. Doti che non mi pare abbondino nella Chin. E trovare di dubbio gusto la scenetta di lei che fa il verso alla Tagli non è “essere pesanti“, Affonzo, porta pazienza. E’ saper distinguere chi sa ridere CON gli altri e chi invece l’unica cosa che è capace di fare è DERIDERLI, gli altri. Tra le risate sguaiate dei propri compagni di merende, per altro.

Agevolo diapositiva che palesa la differenza ABISSALE tra le due cose (sono passati anni, lo so, ma questo momento riuscirà a farmi sputare un polmone ogni volta):

Lo so, mi sono un po’ dilungata. Ma della puntata di ieri di che c’è fretta di parlare, di grazia? Di Grecia Colmenares che ingurgita beveroni al gusto banana e maionese? O di Sergio D’Ottavi che pensandosi libero intonato quanto Mengoni lancia acuti che manco i delfini? La verità è che quando Beatrice Luzzi sceglie di defilarsi e stare in disparte senza prestare il fianco a dinamiche becere la differenza nelle dirette SI VEDE TUTTA. E per riempire la puntata gli tocca trovare espedienti più imbarazzanti del solito.

L’unica cosa che mi è spiaciuta, ieri sera, è stata l’eliminazione di Stefano Miele. Che era uno dei pochi che salvavo, lì in mezzo.

Fare parte del gruppo che dà addosso alla Luzzi assicura vita lunga, in quella Casa, e lo sa bene Paolo Masella che nonostante sia un concorrente totalmente inconsistente sta ancora lì, a passare le puntate nel vano tentativo di prendere parola e sbroccando quando Signorini manco gli da retta (lui che sbatte i piedini mentre viene ignorato tra i miei momenti prefe di ogni diretta, sapevatelo).

Ma Miele è andato per la sua strada, non risparmiando critiche ai discutibili comportamenti degli inquilini e costruendo con Beatrice un’amicizia che sì gli è costata cara (visto che palesemente hanno colpito lui per punire lei), ma è sicuramente più vera di tutti quei rapporti di facciata che ci sono tra il restante tre quarti dei concorrenti che – con l’avvicinarsi della finale – ha già cominciato a darsi le prime timide pugnalate alle spalle.

Grande Fratello: l’opinione di Chia sulla trentottesima puntata

Adesso per evitare lo “spappolamento” di Beatrice tocca contare solo sul contributo di Simona Tagli. Che è una pazzacolbottoh che può passare tempo zero dal lanciare stilettate iconiche al farla (oggettivamente) fuori dal vaso. Ma per lo meno è l’unica che non si fa problemi a mettersi contro mezza Casa, anzi.

Tra l’altro la sua così rapida evoluzione è una cosa che dovrebbe quanto meno far riflettere. Perché la Tagli quando è entrata lì dentro era DICHIARATAMENTE contro la Luzzi. E lo era pur conoscendo bene percentuali, parere del pubblico e sommosse social. Prima di lei c’è stato chi aveva varcato la porta rossa millantando ottimi rapporti con l’attrice salvo poi andarle improvvisamente contro (ciao Sara Ricci!), chi non la sopportava ma ha abbassato i toni giusto per quieto vivere (ciao Rosanna Fratello!) e chi invece aveva fatto da subito l’amicone della rossa per poi lasciare che la propria vera natura prendesse presto il posto della maschera che si era studiato da casa (vero, Maddaloni?).

Prima di Simona NESSUNO era entrato in quella Casa per andare contro Beatrice per poi ritrovarsi a cambiare idea così RADICALMENTE dopo qualche giorno, passando COMPLETAMENTE dalla sua parte. E per me questo la dice proprio lunga su quanto possa essere palpabile, la tossicità del gruppo lì dentro.

Grande Fratello: l’opinione di Chia sulla trentottesima puntata

La Casa si è mostrata compatta nello stare vicino a Beatrice!“, ha esclamato compiaciuto Affonzo dopo l’eliminazione di Stefano. Eh certo, perché la coerenza è SEMPRE stata il loro tratto distintivo. Abbracciano una Luzzi in lacrime appena dopo averle fatto fuori il principale supporto che aveva lì dentro. Singhiozzano per l’eliminazione di Vittorio dopo avercelo spedito proprio loro, al televoto. Ed esultano perché Federico Massaro ha passato la nomination dopo che due giorni prima gliel’avevano messa in quel posto senza alcuna remora.

Manco Simona era così falsa, cazz* (semicit.)

Grande Fratello: l’opinione di Chia sulla trentottesima puntata

Qualche altra considerazione sparsa sul resto della puntata:

– io spero che quell’autore che durante la catena di salvataggio dei veterani è stato cazziato in mondovisione da Affonzo che – come al solito – non aveva capito uno STRACA**O di niente e mentre quello si sbracciava per correggerlo ha sbottato stizzito “ma lo so, ma se mi lasciate parlare magari! Non è che abbia bisogno che me lo dica tu, scusate!” a fine diretta gli abbia sputato in un occhio. Che peggio di chi non capisce niente c’è solo chi non capisce niente e tratta pure di merd* chi cerca di aiutarlo.

Greta Rossetti, la piccola fiammiferaia di Cinecittà, quella così perspicace che della sorpresa dei nonni lo aveva carpito da sola dalle domande che le facevano in Confessionale, mica le era stato suggerito da qualcuno, ieri ci ha ricordato che lei è così candida che “quando si discute mi viene l’ansia“. Un’ansia che mica ho visto quando c’era da spifferare in mondovisione i cac*hi altrui, però. Ma come biasimarla, quando il suo “grande esempio” è una persona che dà del “maiale coi tacchi” ad una donna…

– qualcuno avvisi la cuoca che quelli “molto feroci ma poi si nascondono” sono solo loro. Ogni notte, sotto le lenzuola, armati di carta e penna per fare i complottini, ad essere precisi. Gli altri le loro (legittime) strategie le fanno serenamente alla luce del sole, senza aspettare che stacchi la diretta, stelline.

– per Cesara Buonamici le parole le ho finite da mo. Quando parla Beatrice CHISSA’ COME MAI ogni termine che l’attrice sceglie “è un po’ forte, non trovi?” pure se si tratta di aggettivi e non certo insulti, quando a dire le peggio cose sono gli altri la versione IMPROVVISAMENTE diventa “l’ha detto in modo un po’ irruento, ma ti ha detto in faccia quello che pensava!“. MA COS…?

Pensa passare dall’essere una delle giornaliste più iconiche del Tg5 al venire ricordata come la più sfegatata fan dei Perletti. L’involuzione di una carriera trentennale in soli sei mesi. Un successone proprio.

In conclusione, in attesa che Beatrice venga eletta prima finalista con percentuali BULGARE anche solo per avergli retto per sei mesi ‘sta baracconata, sapete cosa sto aspettando io, e con ansia pure? Quando tutti questi “grandi amici che mi porterò anche fuori da qui, sicuramente!” si ritroveranno gli uni contro gli altri, dopo cinque mesi di falsità e rapporti di convenienza…

Lì sì che mi divertirò, e molto.

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